I dolci natalizi sono dolci tradizionalmente associati alla festività del Natale. In Europa e nelle Americhe è consuetudine preparare particolari dolci in occasione del periodo natalizio. In Italia esiste una vasta gamma di preparati casalinghi, artigianali e industriali, con una varietà regionale, provinciale e perfino comunale; inoltre, lo stesso dolce cambia il nome a secondo del luogo.
VALLE D’AOSTA, il Flantze, pane dolce e burroso pensato per le vacanze natalizie, il tipico Monte Bianco, è uno dei dolci più celebri della tradizione valdostana a base di purea di castagne, cacao o cioccolato fondente e ricoperto da ciuffi di panna montata.
Il Mecoulin è il pandolce di Cogne, le sue origini risalgono al Medioevo, è una pagnotta dolce che ha un impasto lievitato simile a quello del pandolce ligure e contiene uvette aromatizzate al rum
In PIEMONTE è usanza preparare il Tronchetto di Natale, un trionfo di cioccolato, panna, brandy e marroni, si ispira a un’antica leggenda, quella di bruciare nel camino un grosso ceppo considerato benaugurale per il nuovo anno.
PANDORO di VERONA classico della pasticceria italiana, è il dolce immancabile su tutte le tavole. Ha la forma di una stella a cinque punte, il suo interno morbido e dorato, una vera prelibatezza.
PANETTONE, nato a MILANO, diventato famoso in tutto il mondo, è il re delle feste natalizie, insaporito da uvetta e canditi, ora anche da cioccolato, dal sapore inconfondibile.
A SONDRIO, IN VALTELLINA, c’è la Bisciola, un pane farcito di frutta e fichi secchi. Nella VALCAMONICA, si trova la versione natalizia della Spongada, focaccia dolce e soavemente farcita, mentre nel BERGAMASCO è tradizione preparare Polenta e Osei, una torta di pan di spagna a forma di polenta ricoperta di pasta di mandorle e decorata con uccelletti di marzapane. Per chi desiderasse invece un dolce secco ma con un cuore morbido, ci sono gli Amaretti di SARONNO, da gustare rigorosamente insieme ad un bicchierino dell’omonimo liquore.
Alcuni li scambiano per i Baci di Dama, ma i Baci di Alassio sono croccanti fuori e morbidi dentro. Un mix vincente di nocciole, panna e cioccolato, un puro godimento.
A VERONA, oltre all’immortale Pandoro, tra i dolci tipici natalizi troverete il Nadalin, vero e proprio suo antenato, inventato per celebrare il primo Natale scaligero sotto il dominio della famiglia Scala.
Anche se oggi viene comunemente considerato un dolce del Sud Italia, in realtà il marzapane ha un’antica storia che lo lega alla città di VENEZIA. Il suo nome deriva da “Marci panis” - ovvero “il pane di San Marco” - e, come monopolio della laguna, veniva spedito sui mercati dell’Europa settentrionale contrassegnato con il simbolo del Leone di San Marco.
Dolci natalizi dell’EMILIA ROMAGNA, troviamo varietà di pane dolce come, il Pane di Natale modenese, il Panone bolognese o il Pampepato ferrarese ricoperto di cioccolato, vera e propria prelibatezza che viene dalle zone di Modena e Reggio Emilia, i Tortelli di Natale, vengono preparati al forno o fritti, sono ripieni di crema pasticcera, marmellata o pesto natalizio, fatto con marmellata, castagne, noci, pinoli, caffè in polvere, rum o liquore.
Nelle MARCHE è famosa la pizza di Natale detta la pizza de Natà, è un pane dolce le cui origini nascono nella tradizione contadina, con ingredienti come pasta di pane, olio di oliva, nocciole, noci, mandorle, uvetta, fichi secchi, scorze di arance e limoni, recentemenre è stato aggiunto il cioccolato tritato o il cacao in polvere.
In PUGLIA è tradizione preparare le Cartellate: sono sottili sfoglie di pasta ottenuta con farina, olio e vino bianco, lavorate a forma di rosa, fritte in abbondante olio e guarnite con miele o mosto. Nella tradizione cristiana, la caratteristica forma rappresenta l’aureola o le fasce che avvolgono nella culla il Bambino Gesù.
In CAMPANIA si preparano gli Struffoli, palline di pasta dolce, fritte e poi intinte nel miele, decorate con confettini colorati e frutta candita, tipico del Natale, si dice sia stato portato a Napoli dai greci, quando la città era conosciuta come “Partenope”. Dal greco, deriva il nome “struffolo” e precisamente dalle parole strongoulos, ossia arrotondato, e pristòs, che significa tagliato, per assonanza, uno “strongoulos pristòs” è una pallina rotonda tagliata.
La SICILIA ha numerosi dolci natalizi di varie forme e gusti, il Torrone, vanta una secolare tradizione nella sua preparazione, detto Cubbaita, è fatto con le mandorle, le nocciole o i pistacchi, è un prodotto antichissimo, a base di zucchero, miele e mandorle o sesamo, il più conosciuto è quello preparato con il sesamo e le mandorle a pezzetti.
SARDEGNA. qui, si preparano le Seadaso Sebadas, è un dolce diffuso in tutta l’isola, realizzato con una sfoglia di pasta ripiena di formaggio fresco, che viene fritto e poi cosparso di miele, chiamato nelle molte varianti linguistiche dell’isola, il nome pare derivi dalla parola latina sebum per il suo aspetto untuoso o perché nella lingua sarda si chiama “seu”, il grasso animale.
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