Quando si parla di alimentazione il tema diventa complesso; è vero che per molte persone alimentarsi è un piacere ed è anche fonte di socialità, ma per altre diventa un aspetto delicato, da gestire con le opportune attenzioni.
Invecchiare fa parte della vita; ci è concesso di ritardare l’invecchiamento fisico tenendoci sempre in forma, tenendo in movimento muscoli ed articolazioni attraverso l’esercizio fisico quotidiano e adottando un’alimentazione corretta, bilanciata.Ci sono infatti sostanze, contenute principalmente nella frutta e nella verdura, che possono incidere positivamente sull’invecchiamento mentre altre possono accelerare i processi di insorgenza di alcune patologie e concorrere verso una condizione di cronicità.
In generale, bisgnerebbe imparare a vivere ed alimentarsi bene molto prima dell’ingresso nella terza età; bere molta acqua, mangiare frutta e verdura tutti i giorni, bere latte o yogurt, evitare cibi grassi, pesarsi due volte al mese, ecc.
L’attività fisica, dovrebbe essere esercitata almeno 3 volte la settimana per almeno 30 minuti, una buona e corretta attività fisica è in grado di stimolare e tonificare le funzionalità cardiache e respiratorie, contribuire al mantenimento della forza e dell’elasticità muscolare, migliora il coordinamento dei movimenti e i riflessi, influenzare favorevolmente l’umore, favorire il sonno, prevenire l’osteoporosi e supportare nel controllo del peso.
La prima regola generale e fondamentale, è che ogni pasto deve essere bilanciato, ovvero contenere i vari principi nutritivi ed essere misto e variato, 3 o 4 i pasti giornalieri, non molto abbondanti in modo da facilitare anche il processo digestivo.
Le patologie correlate all’alimentazione possono essere molteplici e di diversa natura. Esse comprendono quadri sia da carenza sia da eccesso di nutrienti o per squilibrio qualitativo e quantitativo degli apporti alimentari quotidiani
L’arterosclerosi o le iperlipidemie (valore di colesterolo e trigliceridi alti), le cardiopatie e le malattie vascolari come l’ictus, ad esempio, il diabete mellito o l’obesità, sono quasi sempre correlate con un’alimentazione caratterizzato da eccessivi apporti nutrizionali e da squilibri fra i nutrienti.
I diuretici, per esempio, possono portare a deficit di zinco e di vitamina B6; i lassativi possono comportare carenza di calcio e di vitamine A, D, E e K, la carenza di acido folico porta ad apatia, facile affaticamento e glossite, la carenza di vitamina B6 comporta la comparsa di ragadi peribuccali e quella di vitamina B12 depressione e perdita di memoria; il cibo deve assicurare il giusto apporto di calorie, ovvero l’energia per tutti i processi fisici e psichici quotidiani.
Le calorie possono provenire, in percentuali diverse, da diversi principi nutritivi che sono: le proteine, i grassi e gli zuccheri; le proteine non sono tutte uguali: quelle contenute nei cibi di origine animale (latte e derivati, uova, carne e pesce) sono “migliori” di quelle contenute nei legumi (fagioli, piselli, ceci…) o nei cereali (riso, grano, frumento); le prime hanno un elevato valore biologico, cioè sono meglio “utilizzate” dall’organismo, quindi da consumarsi una volta al giorno.
I carboidrati, nella dieta sono importanti perché forniscono all’organismo energia per le funzioni del metabolismo, ogni giorno almeno la metà dei cibi consumati dovrebbero contenere carboidrati.
I grassi, fanno parte a sé, non dovrebbero superare il 35% delle calorie totali; anche i grassi come le proteine non sono tutti uguali, per una alimentazione salutare è meglio consumare alimenti che contengono grassi di origine vegetale tipo: Olio di oliva, Olio di semi di arachidi, Frutta secca, che grassi di origine animale, quali: Burro; Lardo; Pancetta; Strutto.
Vitamine e sali minerali, importanti nell'alimentazione; il calcio importantissimo per le ossa, con l’avanzare dell’età cala la capacità dell’intestino di assorbirlo, quindi va aumentato il suo apporto. Legata all’assorbimento del calcio c’è la Vitamina D, molto importante, ad esempio, per contrastare l’osteoporosi.
L'esempio più conosciuto e verificato è la dieta mediterranea, studio nutrizionale ispirato ai modelli e abitudini alimentari di Spagna, Italia e Grecia negli anni '60. La dieta venne riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità nel 2010.
Il regime alimentare si fonda su alimenti il cui consumo è abituale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali o grassi saturi, presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca o pollame, legumi, uova, latticini, vino e dolci.
Il concetto di dieta mediterranea è stato introdotto e studiato dal fisiologo statunitense Ancel Keys; è associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause negli studi osservazionali; aiuta nella perdita di peso delle persone obese.
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